Regia di Aldo Lado vedi scheda film
Regista tra i più sottovalutati della storia del cinema italiano, Aldo Lado giunge a questo suo primo lungometraggio dopo un periodo come aiuto regista in Francia. Forse, proprio da questa esperienza, comprende come il cinema di genere possa essere un ottimo strumento per poter proporre delle scaltre metafore intenzionate a mettere in risalto una critica di tipo socio-politico. La lunga notte delle bambole di vetro è infatti un thriller che coniuga perfettamente atmosfere da cospirazione fantapolitica a un modo di procedere e sviluppare la narrazione tipicamente polanskiano. Ambientato a Praga (assai atipico per un “thriller all’italiana”) è un film impostato attraverso una placida attitudine kafkiana, dove i luoghi creano un senso di straniamento che rende spesso gli spazi - e in particolare gli sguardi dei personaggi su questi - protagonisti assoluti della vicenda. Ricco di inquietudine e capace di trasmettere un senso di angoscia come pochi altri prodotti di quel periodo, è senza alcun dubbio da inserire tra i capolavori del nostro “cinema bis”.
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