Regia di Joe D'Amato vedi scheda film
Buio omega è uno dei migliori prodotti di Joe D'Amato, di certo fra le sue vette nel campo dell'horror: sbudellamenti e scene sanguinolente si succedono senza soluzione di continuità per poco oltre un'ora e mezza ed è realmente impossibile non provare brividi o addirittura disgusto in svariati momenti della pellicola. La storia è semplice, ma non banale: il rapporto simil-edipico fra una governante matura e un giovane imbalsamatore fa da sfondo a una serie di delitti gratuiti e oltremodo violenti, specchio di morte di un'immagine di amore distorto. Gli interpreti non sono grandi nomi (specie il protagonista Kieran Canter), ma nel loro non lasciare il segno almeno evitano di peggiorare una situazione già di per sè fragile (il budget è quello che è e la messa in scena è decisamente povera - povera, ma onesta); i due volti più quotati sono quelli di Franca Stoppi e di Cinzia Monreale. Aristide Massaccesi - cioè il regista - si occupa della fotografia, mentre la colonna sonora è un ottimo parto artistico dei The Goblins; sceneggiatura di Ottavio Fabbri da un soggetto di Giacomo Guerrini; carina anche l'idea del finale. 4/10.
Muore la fidanzata di un giovane imbalsamatore: lui decide di tenerla con sè, la imbalsama e la mette vicino al letto. In realtà il piano di morte era stato ordito dalla governante, segretamente innamorata dell'uomo; ma una serie di visitatori inaspettati complica la situazione.
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