Regia di Frank Tuttle vedi scheda film
"Gunman in the Street" diretto nel 1950
da Frank Tuttle,devo dire che non mi
è dispiaciuto.
La storia si svolge a Parigi e tratta che durante
il trasporto sul furgone della polizia,
il Gangster Eddy Romack riesce ad evadere,
dopo una sparatoria.
Il suo primo passo è contattare la sua vecchia
fiamma Denise,sperando che lo aiuti a trovare i
soldi per arrivare oltre confine.
Ma in mezzo a loro c'è Frank Clinton,
un cronista di nera,innamorato di Denise.
Il Film si colloca nel filone del
"Gangster's Movie" e il regista
Americano Frank Tuttle,in trasferta
Francese,realizza un prodotto che
non ha nulla di invidiare a
quelli Americani,come atmosfere
e scene di sparatorie.
Infatti quello che impressiona sono
le sparatorie che sono girate in modo
eccezionale,anche se a tratti la pellicola
risulta un pò troppo melodrammatica,
facendo perdere lo smalto che c'è intorno,
in questo caso la sceneggiatura a tratti
è debole.
Il piatto forte sono gli intrigi
intorno a Denise,dove praticamente
gira tutto un contorno di gangsters
e intorno una Parigi fotografata splendidamente
in bianco e nero tipo stile anni '30 da Claude Renoir
e Eugen Schüfftan,piena di nebbia e malinconica,
che ricorda le atmosfere di "M" di Friz Lang.
La cosa curiosa e che in tutto il Film recitano
in inglese,anche una Attrice come la strepitosa
Simone Signoret,francese doc,che lo recita in
modo sublime e credibile che qui è giovanissima
ha un volto che buca lo schermo e si dimostra non solo
splendida ma un eccezionale Attrice,e infatti avrà
una florida carriera e non sarà una "qualunque".
Lei interpreta Denise Vernon,la ragazza del fuggitivo
criminale che lei si sente legata e non solo per riconoscenza
nonostante che il cronista Frank Clinton,gli dice
sempre di scegliere lui,interpretato da un convincente
Robert Duke,ma si convincerà quando ormai è
troppo tardi.
Ma chi fa la parte del leone è Dane Clark,
che fa il personaggio Eddy Roback,
il criminale latitante,che è memorabile
per la sua cattiveria e sicurezza,
e invece alle sue spalle c'è il commissario
Dufresne interpretato da un bravissimo
Fernand Gravey,che ha dalla sua
una buona base ironica.
In conclusione una buona pellicola molto coinvolgente
e fa il verso al "Polar",dove i francesi sono
maestri,e un pò troppo al "melò",
rendendolo zuccheroso e rovinando
quanto di buono che è stato fatto,ma anche al
"Road Movie" per il motivo che Eddy vuole
andare al confine per scappare,
ma i colpi di scena saranno tanti,
fina al finale alla "Scarface",
insomma una buona miscela che risulta
gradevole dove Tuttle si dimostra capace
per una regia attenta e rigorosa.
Il mio voto: 6,5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta