Regia di Don Siegel vedi scheda film
Un classico degli anni 70. Assieme a “Il braccio violento della legge” segno’ una svolta nel cinema poliziesco, sia per il modo di rappresentare la violenza sia per lo sguardo (amaro) sulla societa’ americana e sulle figure dei poliziotti e dei criminali, specchi ineffabili del disagio metropolitano e della ferocia dei tempi moderni. Qui c’e’ una sceneggiatura che raccoglie molti spunti di vario genere (perversioni sessuali, ambiguita’ nel concetto di giustizia, critica alla burocrazia, solitudine), senza pero’ riuscire ad approfondirli a dovere; a riscattarla, ci pensa la regia ispirata di Siegel
suggestiva
Da un la to la sua regia e’ (come sempre) asciutta, essenziale, antiretorica e antipsicologica; dall’altro pero’ c’e’ spazio per aperture di tipo onirico (la sequenza del campo da football e’ da incubo!) e per uno sguardo allucinato
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