Regia di Don Siegel vedi scheda film
Questo genere può piacere o no, ma i film dell'ispettore della polizia di San Francisco sono fatti bene ed altrettanto bene interpretati. Non si tratta di gialli: si sa subito chi è il pazzo omicida; gli unici misteri sono in quale modo Callaghan lo farà fuori e se i suoi superiori - siano essi dirigenti della polizia o politici inetti - tollereranno i suoi metodi spicci. Infatti, questo è il problema di Callaghan: che i criminali sui quali indaga non sopravvivono mai (ovviamente è anche il loro problema). E spesso la resa dei conti si trasforma in una carneficina, come rischia di diventare la rapina in banca sventata da un Callaghan fuori servizio.
In ogni caso, questo primo episodio della saga dell'ispettore Callaghan, diretto da Don Siegel, è un buon film, che già ci dice molto sul protagonista del quale ci svela un paio di retroscena: è rimasto vedovo per un incidente stradale causato da un rapinatore e un suo colelga è già stato ucciso dai criminali. Ecco un paio di perché alle sue maniere poco ortodosse. (4 agosto 2004)
Il titolo originale del film capostipite, questo, è Dirty Harry, che significa Harry il sudicio, soprannome dell'ispettore Calla(g)han. Ebbene, questo soprannome è tradotto in italiano "Harry la carogna" che, se in parte si attaglia al personaggio interpretato da Eastwood, in realtà ne fa perdere il significato. C'è infatti un episodio nel film, nel quale Callaghan, seguendo un sospetto, lo spia dalla finestra; si tratta in realtà di un poveraccio che è andato a trovare una sua amante/prostituta ed in effetti questo atteggiamento suscita le ire dei vicini della signora, che aggrediscono il poliziotto. Callaghan è salvato dal proprio collega, che gli dice "Ecco perché ti chiamano Harry la carogna". Se avesse detto "Harry il sudicio" sarebbe stato più logico. O no?
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