Regia di David Mackenzie vedi scheda film
Non avendo letto il libro non posso fare nessun confronto ma questa produzione anglo/irlandese presenta notevoli punti di interesse.Il tema centrale è la passione,l'amore che sovrasta tutto,l'amore che supera la ragione e che puo'portare all'irrimediabile rovina.Detto cosi'sembra un melo' ma non è cosi',ha piu'le cadenza asciutte del noir che le turgide scene madri tipiche del melodramma.E il finale sembra darmi ragione.Il tono è abbastanza raffreddato,i sentimenti mal celati verso un paziente del manicomio che in passato aveva ucciso brutalmente la moglie per gelosia,conducono la protagonista,moglie dello psichiatra ,a scivolare nell'abisso della rovina (e della pazzia quando guarda annegare suo figlio senza neanche muovere un dito)e le aprono le porte dell'Asylum del titolo,il santorio,il manicomio.E qui vien fuori l'ambiguita'del personaggio recitato da McKellen che da una parte la chiede in sposa,dall'altra fa di tutto per farle provare ancora piu'atrocemente il dolore e il rimpianto,ma è una mia sensazione.Gli attori sono credibili,la Richardson è brava e sensuale al contempo,si concede animna e corpo in uno di quei ruoli che possono segnarti una carriera....
particina per il vecchio Joss
il grigio marito della protagonista...bravo nel rendere l'aridita'del personaggio
efficace caratterizzazione
ambiguo e maestoso nel giocare di sottrazione
bella,luminosa e anche brava...
regia che sceglie il distacco,ma decisamente buona
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