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Follia

Regia di David Mackenzie vedi scheda film

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La recensione su Follia

di Furetto60
6 stelle

Melodramma familiare. Modesta trasposizione di un discreto romanzo di McGrath. Temi non originali, buona la prova attoriale

Siamo agli inizi degli anni cinquanta, Stella Raphael, la compianta Natasha Richardson,è la moglie di uno psichiatra ambizioso, ma arido sul piano affettivo, neopromosso alla carica di vicedirettore del manicomio di Broadmoor, nei pressi di Londra. Stella è sostanzialmente sola, fatica ad integrarsi nel club delle consorti dei professionisti, d'altra parte non trova sponda emotiva, neanche presso Max il marito, preso dalla sua carriera e psicologicamente succube della madre, una donna autoritaria e scostante, con la quale Stella non ha mai legato. Tra i pazienti dell'Istituto c'è lo scultore Edgar Stark, internato per aver orrendamente massacrato la moglie in preda ad un raptus di gelosia, costui viene mandato dall'ambiguo direttore del manicomio criminale, il Dr. Cleave, a svolgere mansioni di giardinaggio, presso la villa dei Raphael. Stella lo vede sempre più spesso indaffarato a spicciare i suoi compiti, è fisicamente prestante e volgarmente virile, il resto viene da sé, la donna insoddisfatta e sentimentalmente inquieta, se ne invaghisce e si fa sedurre. L'insana passione, spinge i due amanti a diventare sempre più audaci e a trascurare qualsiasi cautela, cosi la tresca viene a galla, lo scandalo esplode in tutta la sua gravità mettendo a repentaglio le aspirazioni professionali di Max ; così malgrado il suo risentimento, l'ipocrita perbenismo piccolo borghese del marito, lo induce a perdonarla, per evitare intralci alla sua carriera . Lei, tuttavia, non ci sta a tornare nell'ombra del coniuge e decide di scappare insieme a Edgar. Questi, che è uno psicopatico assassino, affetto da gelosia paranoica, dopo poco ricomincia ad essere posseduto dai soliti demoni interiori e a tormentarla, prima con scenate di gelosia, poi malmenandola fisicamente, Stella anche se spaventata, schiava di questa malato e morbosa attrazione,anche se messa in guardia dall'amico di Edgar, che sa di cosa costui è capace, non riesce a tirarsi indietro; la polizia però li stana e lo arresta, riportando la donna dal marito. Tutto sembra rientrato, ma non è affatto così, lei ormai è emotivamente instabile e in crisi di identità, sta sprofondando nella sua follia; un giorno durante una gita scolastica il figlio, mentre pesca scivola nelle acque del lago e Stella assente e persa in uno stato catatonico,non interviene e lo lascia annegare. Viene quindi rinchiusa nello stesso manicomio dove si trova Edgar, mentre il coniuge rompe definitivamente con lei. Il dottor Cleave, ora suo medico curante, finge di sostenerla nel suo percorso di riabilitazione, in realtà mira solo a circuirla. Per i pazienti c'è in vista una festa, Stella e Edgar potrebbero e vorrebbero rivedersi in quell'occasione,ma il dr. Cleave gioca sporco e prima li illude poi diabolicamente ne impedisce l'incontro. Dopo il ballo, Stella delusa e affranta si lancia dal tetto del manicomio,chiedendo in ultimo afflato prima di morire, di essere lasciata sola. Incrocio tra madame Bovary e Anna Karenina, Stella è un personaggio tragico , immerso nell'atmosfera falsa e patinata della borghesia britannica della prima metà del secolo, rifiuta il ruolo di partner passiva e subordinata, ma la sua ribellione sbaglia traiettoria,facendola slittare verso una passione perversa e distruttiva. Tema non originale: il consueto dualismo di Eros e Tanatos, coniugato nel più classico delle accezioni. Modesta trasposizione cinematografica di un discreto romanzo di Patrick McGrath. Buona la prova degli attori, in particolare di Natascha Richardson, che rende assolutamente credibile il personaggio di Stella.

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