Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Inferiore al precedente "Vado, l'ammazzo e torno" (di cui viene quasi parafrasato il titolo), perché Castellari si fa prendere la mano e abbonda con l'azione e le sparatorie, sviluppando poco l'ottimo soggetto iniziale (sono curate solo le caratterizzazioni dei vari personaggi, ognuno specializzato in qualcosa di diverso dagli altri). Sì, perché lo spunto di partenza è ottimo (attinge da "Quella sporca dozzina") e sarà ripreso, con una migliore sceneggiatura, dallo stesso Castellari per "Quel maledetto treno blindato". Anche qua abbiamo un gruppo di "bastardi senza gloria" con la differenza, però, che a capitanarli c'è un protagonista meschino e scorretto.
La regia è buona anche se il film tende a calare di interesse nella parte centrale (troppo infarcita di sparatorie e scazzottate, qui non più con quel taglio ironico che caratterizzava "Vado, l'ammazzo e torno", alla lunga stucchevoli per il classico "effetto Rambo" portato alle estreme conseguenze nel senso che sei uomini sterminano interi plotoni).
Da segnalare un'autocitazione (i bastardi che guadano il fiume ricordano quelli di "7 winchester per un massacro") e una scena che sarà copiata da Margheriti per "E dio disse a Caino" (uccisione di un uomo tramite sganciamento e successiva caduta di una campana).
Bello il triplice colpo di scena finale.
Interepratazioni più che valide, con un Frank Wolff ancora una volta maiuscolo. Colonna sonora non tra le migliori del genere.
Gradevole, ma non il top. Voto: 6.5
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