Regia di Marcello Fondato vedi scheda film
Sorretto da interpretazioni di spessore (Monica Vitti, Claudia Cardinale, Giancarlo Giannini e Vittorio Gassman, c'è anche Renato Pozzetto mezzo mesciato), A Mezzanotte va la ronda del piacere è una commedia brillante, la cui struttura sarà ricalcata da comici sgangherati ma comunque di successo (si pensi al film a episodi Zucchero, Miele e Peperoncino di Sergio Martino). Giostrato su continui flashback che ricostruiscono la vicenda processuale di una moglie accusata di uxoricidio, denota un montaggio brillante che rende veloce la trama, a tratti metacinematografica con i personaggi che si rivolgono alla macchina da presa come se avessero davanti la corte dell'aula di tribunale. Molto interessante la caratterizzazione del personaggio riservato alla Cardinale, una benestante non troppo colta che si affida ai tarocchi e patteggia per l'imputata (una sbarazzina che, a differenza di lei, passa di letto in letto ma è innamorata di un solo uomo) che è chiamata a giudicare nel ruolo di giudice popolare. Odio e amore tra la Vitti e Giannini, una coppia alquanto esplosiva. Colpo di scena finale che sarà, in parte, ripreso da Il Commissario Logatto.
Alla regia e alla sceneggiatura troviamo due personaggi legati ai sorrisi & cazzotti. Dirige Marcello Fondato, reduce dal successo di Altrimenti ci Arrabbiamo (1974) da cui deriva anche il tema del ballo in sala (dove Terence Hill e Bud Spencer si scambiano le ballerine) su cui la Vitti si mette a danzare mentre Giannini la prende a schiaffi. Francesco Scardamaglia sceneggia, in una parentesi tra Altrimenti ci Arrabbiamo e un successivo lotto di cinque film tutti interpretati da Bud Spencer, tra cui il poker di Michele Lupo e Charleston sempre di Marcello Fondato.
Successone al botteghino, ovviamente in Italia.
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