Regia di John Stockwell vedi scheda film
Se fosse venuto prima di Hostel, e se avesse avuto il beneplacito di Tarantino, Turistas avrebbe avuto sicuramente più eco. Così com'è, fa la figura di un horror come un altro. Quello che alla fine della fiera è. Però se è vero che dal film di Roth prende praticamente tutto (tranne ovviamente il set e la trasformazione bestiale della vittima, e in questo caso è un bene perché evita ideologie giustizialiste), non gli si può negare una certa efficacia. Basta passare la prima parte, irritante e di cattivo auspicio, coi soliti personaggi idioti e dalla facile chiacchiera deficiente; poi il prodotto diventa svelto, secco e sanguinoso. Nel viaggio all'inferno brasiliano interessano i ricordi di genere e non (per fortuna né omaggi né citazioni), più che le ragioni sociologiche e aggiornate ai tempi di questo novello Dr. Moreau, che opera in una stanza scalcagnata come in un film di Eddie Romero. E poi funziona la resa dei conti sott'acqua, neanche fossimo ancora ai tempi di Abissi (o di uno 007 doc). Nonostante un effetto digitale tra i più brutti della storia, fa piacere ritrovare al gore (che nella versione unrated è denso) il bravissimo Todd Masters. Il regista, John Stockwell, era il protagonista "buono" di Christine, la macchina infernale.
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