Regia di Fabio Tagliavia vedi scheda film
Stefania, 27enne inquieta e aspirante scrittrice, condivide gioie e dolori con le sue amiche Cecilia e Ilaria. Le tre si ritrovano nella palestra dove lavora Ilaria, per dare sfogo alle frustrazioni e alle leggerezze della quotidianità. Stefano, per contro, gioca a baseball e tra i compagni di squadra c'è suo cugino Guido. Durante una partita si fa male al ginocchio ed è costretto ad andare in ospedale. Dovendo fare terapia riabilitativa, Stefano inciampa così in Stefania in palestra e tra i due comincia una storia d'amore sui generis, poiché il ragazzo è ancora minorenne. La storia di Cardiofitness dunque si infila in uno dei filoni d'oro di questa stagione cinematografica, quella delle Notti prima degli esami oggi, di Ho voglia di te e di Last Minute Marocco, pellicole pensate e rivolte a un pubblico di (pre)adolescenti, che tra l'altro (visti i lauti incassi) sembrano gradire. Il film è svelto e sintonizzato sulle spedite frequenze della Generazione Ipod. Nulla di particolarmente nuovo se non per l'ambientazione che - caso rarissimo per il cinema italiano - consuma le sue fatue vicende sul diamante del campo di baseball Steno Borghese di Nettuno. E così, gli "ultimi baci" si confondono con i "fuori campo", in un bizzarro cortocircuito sentimental-sportivo a cui i film fatti in Italia non ci avevano abituato. Per dire dell'atmosfera agonistica che si respira, si aggiunga poi che il regista Fabio Tagliavia - esordiente nel lungometraggio - è stato l'aiuto di Marco Ponti per Santa Maradona e che il protagonista maschile, Federico Costantini, grazie al suo talento calcistico, fu scelto da Ronaldo per alcuni palleggi acrobatici da inserire in uno spot della Tim che vedeva l'asso brasiliano come testimonial.
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