Regia di Dario Argento vedi scheda film
Fiacco episodio della prima serie “Master of Horror”, diretto da un Dario Argento svogliato che non offre praticamente niente ai suoi fans. La regia, infatti, è a dir poco anonima (a parte giusto due o tre inquadrature, vedi il PP della mannaia a inizio film) e non si registrano sequenze particolarmente interessanti. Tra queste, forse, la più riuscita è quella in cui un ragazzo insegue Jenifer nel bosco, anche se sembra una citazione in peggio dell’inseguimento di Muccino ne “Il Cartaio”.
Sceneggiatura che prende le mosse da un soggetto curioso (una sorta di “The Elephant Man” in chiave orrorifica) e poi si perde per strada con momenti inverosimili (il poliziotto che copre gli assassinii di Jennifer!? Il poliziotto che abbandona la sua famiglia in un amen per scappere con Jenifer!? Nessuno che si accorge degli omicidi!?) e zero sviluppi narrativi al punto che si assiste a quattro, dico quattro, rapporti sessuali tra i due protagonisti (decisamente troppi per essere un mediometraggio).
Gli attori sono bravini, specie una Fleming, truccata in moda da renderla mostruosa, decisamente calata nel ruolo con i suoi scatti da persona mentalmente diisturbata. Bene gli effetti spletter (pure se gratuiti) del duo Nicotero-Berger e la colonna sonora di Simonetti (in alcuni momenti ricorda il tema di Morricone de "L'Uccello dalle piume di cristallo", in altri le musiche di "Psyco").
Finale telefonato.
Nel complesso, però, il prodotto è insulso e tendende al noioso, al punto da annoverarsi tra i peggiori lavori di Argento. Voto: 5-
Da un punto di vista tecnico, si tratta del peggior lavoro di Argento. Non ci sono momenti visionari nè una regia studiata a tavolino. Sembra lavorare in modo celere per finire il prima possibile il lavoro. Insufficiente.
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