Regia di Shukhrat Abbasov vedi scheda film
Storia di un astronomo dell'Uzbekistan, tra retorica, esaltazione, ideologia e didascalismo.
E' una pellicola targata URSS, ma il film è stato prodotto in una di quelle repubbliche sovietiche che ben poco avevano in comune con la Russia, cioè l'Uzbekistan.
Si tratta di un affresco storico magiloquente e girato con grandi mezzi, ma velleitario nel complesso, perché non supportato dal talento del regista. Il film procede infatti per segmenti slegati fra loro, e si fa fatica a seguirlo. L'obiettivo è esaltazione di un astronomo nazionale vissuto attorno all'anno 1000, fatta secondo i canoni in vigore in Unione Sovietica: le origini umili e la scalata al successo con le proprie, la forza liberante del sapere nei confronti del popolo oppresso, il dovere di abbattere tiranni e sfruttatori, l'esaltazione della scienza. Mi è sembrata nel complesso un'opera poco ispirata e su commissione.
E' certamente un film molto lontano dal gusto e dalla sensibilità del pubblico occidentale, ma penso che non vi sia solo un problema di incompatibilità culturale.
Insomma, l'unica ragione buona per vederlo è vedere un film uzbeko (se non doveste averne mai visto uno, come me).
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