Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Scritto da Ferrara insieme a Scott Pardo, già suo collaboratore per i precedenti Il nostro Natale e Mary, Go go tales è un film dalle tinte ferrariane (l'oscurità prevalente, i personaggi loschi, il sottobosco della malavita newyorchese) innestate però su una storia atipica per il regista. I toni da commedia sono infatti piuttosto insoliti per lui, così come il lieto fine o ciò che più gli si avvicina è una nota in un certo senso 'stonata' nella personalissima etica dell'autore de Il cattivo tenente, King of New York o The driller killer. In effetti tutta la sceneggiatura pare un po' semplificata rispetto ai suoi standard: la trama si sviluppa in maniera precisa e rispettando pochi e drastici colpi di scena; i personaggi, pure tanti, ruotano attorno a quello interpretato da Willem Defoe (New rose hotel); non c'è molto lavoro di psicologia nelle varie caratterizzazioni. A parte questo, Go go tales sfoggia un ottimo cast che mischia attori statunitensi e italiani (per la maggior parte si è girato a Cinecittà): Matthew Modine (Blackout, Mary, sempre con Ferrara), Asia Argento (ancora New rose hotel), Bob Hoskins, Stefania Rocca, Anita Pallenberg e ci sono anche ruoli minori per Romina Power, Andy Luotto e Riccardo Scamarcio. Anche la fotografia è targata tricolore: è infatti di Fabio Cianchetti, noto in America quantomeno per The dreamers di Bertolucci e La tigre e la neve di Benigni. Defoe convince pienamente, già meno il film in sè. 5/10.
Ray ha un night-strip club; gli affari vanno bene, ma lui e i suoi soci si godono troppo la vita: quando la padrona dell'edificio viene a reclamare i pagamenti arretrati, Ray se la vede brutta. Un inaspettato colpo di fortuna sta però per arrivare.
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