Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
VOTO : 5,5.
Va dato atto a Ferrara che non è un autore che si fa problemi, rappresenta ciò che vuole come vuole.
A volte regala grandi sorprese, altre volte parte da soggetti forti e non delude le aspettative, altre volte cicca completamente il colpo.
Questo credo sia il suo film più deludente in quanto manca completamente di sostanza, ci si aspetta sempre un risvolto che possa cambiare le carte in tavola, ma più si va avanti e più questo manca.
Tutto è ambientato all’interno di un locale di lap dance con personaggi che entrano ed escono dalla scena senza lasciare un segno (vedi i personaggi di Scamarcio, Modine e della Argento), tranne il protagonista, interpretato da un Dafoe abbastanza in forma, proprietario del locale e sull’orlo del baratro causa il vizio del gioco.
All’ultimo tentativo gli riesce il colpo grosso, ma il biglietto vincente (in mezzo ad una montagna di giocate) non si trova più.
Delirio nella sua mente, mentre intorno le ragazze sono in tumulto ed i clienti latitano.
La visione non regala alcunché, tranne una suggestiva atmosfera da locale notturno con le classiche figure che lo abitano, ma intendiamoci è un po’ poco.
Finale poi che non è un vero finale anche se è la cosa migliore di un contesto francamente troppo minimalistico e privo di spunti che ricordino un geniaccio come quello di Abel che si nota solo per una certa abilità rappresentativa che può però salvare solo parzialmente il film.
Delusione.
VOTO : 5,5.
Troppo poco contenuto, rimane solo una certa abilità nel connotare le atmosfere notturne di un locale di lap dance.
VOTO : 6+.
La cosa migliore del film, gli bastano un paio di sguardi quasi satanici per portarsi a casa la pagnotta.
VOTO : 6.
Fa il suo.
VOTO : 5,5.
Abbastanza scialbo.
VOTO : 6.
Nel ruolo, che non offre granchè, ci sta bene.
VOTO : 5,5.
Se era parlato tanto "Scamarcio chiamato da Ferrara per il suo nuovo film", in realtà un aparte piccolissima con la quale non lascia il segno.
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