Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Comincia, classicamente, con una rapina interrotta sul più bello, il terzo episodio delle avventure di Danny Ocean e la sua banda: Rusty Ryan (Brad Pitt) sta "lavorando" quando riceve una telefonata di Danny (George Clooney), che sta raccogliendo gli uomini per dare una mano al suo "maestro" Rueben Tishkoff (Elliott Gould) che si è fatto imbrogliare da un magnate di Las Vegas. Rueben (tagliato fuori dalle sue quote del nuovo, faraonico casinò The Bank) c'è rimasto tanto male da beccarsi un infarto e una vendetta s?impone. La migliore: sbancare il casinò il giorno stesso dell'anteprima, fare in modo che, per una manciata di minuti, i giocatori a tutti i tavoli vincano. Complicato da altri dettagli che si aggiungono strada facendo (un furto di diamanti, per il quale la banda si allea con il nemico del primo film, il Terry Benedict di Andy Garcia, secondo la regola «il nemico del tuo nemico è il tuo amico»; un intermezzo sentimentale - ma fa parte del piano - per Linus Caldwell-Matt Damon), il gioco di Ocean's 13 sta tutto nella maniacale organizzazione e nell'esecuzione del colpo. Niente di nuovo, certo, ma è comunque piacevole veder tornare tutta la banda a Las Vegas: là da dove sono partiti, sembrano tutti molto più "cool" e a proprio agio che nella seconda avventura. E se il piano è alquanto minuzioso e macchinoso, il film si regge comunque su una struttura narrativa ormai "classica" e sulla simpatia e sull'adesione degli interpreti ai personaggi (compreso il nuovo "cattivo" Al Pacino con dozzinale tintura di capelli, che nella parte di Willy Bank pare divertirsi parecchio). Come dicono loro, «Ci vediamo quando ci vediamo».
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