Regia di Michael Moore vedi scheda film
Da una televisione omologata, controllata da quegli stessi poteri sovente responsabili di disagi e malefatte, crimini e misfatti, nasce il cinema di Michael Moore, un documentarista trasformatosi in testimone oculare del nostro tempo. Dopo la strage di Columbine e l'atto d'accusa contro l'assurdo proliferare delle armi negli States e la fragorosa ferita dell'11 settembre 2001, il regista entra nello spaventoso universo della sanità statunitense, l'unica - tra i paesi industrializzati - a non prevedere assistenza gratuita. Per i dati e i vergognosi "numeri" che Sicko snocciola nel corso delle sue agghiaccianti scoperte, vi rimandiamo al numero scorso di Film Tv, dove la pellicola - uno degli eventi fuori concorso di Cannes 2007 - è stata ampiamente presentata. Quello che qui ci preme confermare è la pervicacia con cui Moore si ostina ad andare controcorrente, con una cinepresa militante che davvero non può essere tacciata né di demagogia, né di telekabulismo. Il cineasta, infatti, si prende la briga di andare a vedere (dopo la sacrosanta denuncia contro lo strapotere delle compagnie assicurative private del suo paese) come funziona la sanità in Canada, in Francia, a Cuba. Un viaggio itinerante che sposa con efficacia la ferocia dell'incazzatura e il tocco leggero dell'ironia.
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