Regia di Denys Arcand vedi scheda film
I francesi hanno sempre sfruttato idee bizzarre e originali al cinema e questo film canadese non ne smentisce lo stile.
Viene catalogato come commedia, ma è più che altro di genere grottesco. Le situazioni sono così strane da vertere sul comico involontario.
All'inizio come opera intrattiene e incuriosisce, ma quando si capisce lo spirito con cui è stata ideata, l'interesse comincia a calare.
Già a metà diventa una gran noia. Molto ripetitiva e pesante con i tanti monologhi interiori del protagonista Jean-Marc, che è un personaggio veramente irritante e sopra le righe per il suo cinismo. Okay, inizialmente sembra solo sarcastico, poi però finisce con il rendersi antipatico con le sue idee estreme. È un visionario, ha molta immaginazione e forse è la sola cosa che gli rimane.
Sogna di avere successo, sogna donne belle e sexy che non sanno resistergli e sogna di dire sempre con schiettezza tutto quello che gli passa per la testa, mentre nella realtà, è solo un represso che non sa come conquistare la stima, l'affetto e il rispetto della gente, soprattutto delle donne.
Non ha la carriera che vorrebbe, ma non fa nulla per meritarsi il contrario. Non ha una vita sessuale da più di un anno, ma non cerca di avere un dialogo costruttivo con la moglie o di risolvere i problemi di coppia e ha tante idee e opinioni su tutto, ma non ha mai il coraggio di esprimerle o di dire ciò che veramente pensa.
Mostra sempre una facciata mite e umile aglli altri, ma è solo arrogante e presuntuoso.
Eppure è lui il polmone di quest'opera senza né capo né coda. Un'opera che non ha trama, perciò appare piuttosto sconclusionata.
Più che altro è una parabola sull'insoddisfazione o frustrazione personale e sociale.
Certo, tutti sogniamo una vita ideale o migliore, ma il modo in cui lo fa Jean-Marc è snervante-ossessivo.
Ci sono momenti che fanno ridacchiare durante la visione, ma la messa in scena invece di essere accattivante, si rivela monotona.
Speravo in un film migliore.
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