Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Un percorso zoppicante e faticoso, sia per la protagonista quanto alla vicenda che per il regista quanto al film.
Le intenzioni sono alte, è una pellicola ambiziosa, ma il risultato delude. Forse è proprio questa ambizione ad avermi infastidito.
Di interessante ci sono alcuni momenti dei personaggi, come frammenti di verità, circondati però da altri di poca incisività. Ciò avviene non con la protagonista, che rimane anonima e poco definita, ma con alcune figure secondarie. La loro rappresentazione è a momenti abbastanza riuscita e originale.
Lo stile è ricercato e iper-tecnico, di un tecnicismo insistito e fine a se stesso, cioè spesso non si capisce che cosa il regista voglia in tal modo comunicare. In particolare usa una specie di ralenti a scatti, di continuo e senza che l'azione lo giustifichi. Le inquadrature sono spesso laterali e con zoom, il quale appiattisce le figure e rende sfocato lo sfondo. Qualcuna potrebbe anche andare, ma quando si ha un lungo dialogo al bar fatto solo di inquadrature come queste, spesso con oggetti interposti che disturbano la veduta, allora uno si dice "Adesso basta, no?". I luoghi, di contro, sono poco inquadrati, cosicché l'ambientazione rimane piuttosto indeterminata e inefficace. Qualche veduta del deserto e delle montagne è troppo veloce e nervosa per essere apprezzata.
I dialoghi presentato momenti indovinati intervallati da chiacchiere inutili, fatto che comprova una sicura debolezza della sceneggiatura.
Sono arrivato in fondo solo per vedere come andava a finire, ma il film di per sé non si regge in piedi.
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