Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Jeremy (Law) gestisce una piccola tavola calda a New York. Elizabeth (Jones) è una sua cliente, e grazie a lui scopre di essere stata tradita. Lei decide di lasciarsi la storia alle spalle, e parte on the road per immergersi nelle delusioni altrui: le malattie d’amore di un alcolista (Strathairn) e di una giocatrice di poker (Portman). Metti un autore iper riconosciuto, dichiaratamente affascinato dalla cultura pop, che gira la versione romantica (termine desueto e abusato…) del suo unico film. Quello di sempre. Lo riempie di seducenti corpi attoriali (occidentali), musica sofisticata, ralenti, passi ridotti. Di un colore coagulato, che sa erotizzare anche una materia informe. Si isola dal resto del mondo, come chi è innamorato o deluso. Inquadra una storia minimale, notturna, quasi ebbra, più che d’amore, di marmellata. Si crogiola nel contrappunto musicale dolente di In the Mood for Love. Qualche purista non gli perdonerà il cast trendy, le citazioni dal Wenders americano, i dialoghi dolciastri, l’autocompiacimento di chi sta male d’amore. Anche se i protagonisti non sono trainanti e il doppiaggio italiano pialla tutto, è un cinema che, pur rigiocando su strade perdute, è sempre una festa per gli occhi.
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