Elizabeth esce da una lunga relazione e si innamora del suo confidente, Jeremy, proprietario di un locale. Nonostante questo, la ragazza intraprende un viaggio in cui la ricerca di lavoro e l'ambizione di acquistare una macchina sono il pretesto per affrontare un percorso interiore.
Note
Metti un autore iper riconosciuto, dichiaratamente affascinato dalla cultura pop, che gira la versione romantica (termine desueto e abusato…) del suo unico film. Inquadra una storia minimale, notturna, quasi ebbra, più che d’amore, di marmellata. Si crogiola nel contrappunto musicale dolente di In the Mood for Love. Qualche purista non gli perdonerà il cast trendy, le citazioni dal Wenders americano, i dialoghi dolciastri, l’autocompiacimento di chi sta male d’amore. Ma è un cinema che, pur rigiocando su strade perdute, è sempre una festa per gli occhi.
La consueta raffinatezza di Wong-Kar-Way. Meritevole come tutti gli alti suoi film. P.S. = E' riuscito a rendere digeribile anche Jude Law, e non è poco…
Barista filosofo + ragazza abbandonata: lei se ne va da New York per dare un taglio alla propria vita passata, ma gli manda cartoline da tutte le città dove fa la cameriera. Persone che si sfiorano, si lasciano e infine (forse) si ritrovano: è il terreno preferito di Wong Kar-wai, ormai così riconoscibile da essere diventato maniera. Qui il regista racconta più o meno… leggi tutto
Uno splendido film sulla distanza. Fisica e geografica, ma anche (e soprattutto) emotiva ed esistenziale. La distanza come spazio da colmare per giungere all’altro, o per perderlo definitivamente. Wong Kar-wai rielabora quindi un grande mito americano, quello del viaggio, per parlarci delle sue (e delle nostre) solitudini. Vuoti dell’anima, parole non dette, presenze mancate, porte non… leggi tutto
Le note di In The Mood For Love sui titoli di coda suonano un po' come una marcia funebre. In effetti era successo a Woo, Nakata, Shimizu... perché non doveva succedere anche a Wong Kar-wai? E così abbiamo perso un altro grande regista. Morto, defunto, rintronato, sparito dalle sue stesse immagini, dalle sue stesse parole, da dietro il suo stile. Niente di niente, neanche uno… leggi tutto
Barista filosofo + ragazza abbandonata: lei se ne va da New York per dare un taglio alla propria vita passata, ma gli manda cartoline da tutte le città dove fa la cameriera. Persone che si sfiorano, si lasciano e infine (forse) si ritrovano: è il terreno preferito di Wong Kar-wai, ormai così riconoscibile da essere diventato maniera. Qui il regista racconta più o meno…
Le intenzioni sono alte, è una pellicola ambiziosa, ma il risultato delude. Forse è proprio questa ambizione ad avermi infastidito. Di interessante ci sono alcuni momenti dei personaggi, come frammenti di verità, circondati però da altri di poca incisività. Ciò avviene non con la protagonista, che rimane anonima e poco definita, ma con alcune figure…
-- Le interruzioni hanno un loro fascino, vedi Patti Smith quando si è ritirata nei sobborghi. Anche tu, a fine anni Novanta, hai lasciato perdere per un po’.
-- Ho mollato due volte nella mia vita.…
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Commenti (7) vedi tutti
Gente che entra e che esce dai caffè di New York. Solita minestra.
commento di sticazziUn percorso zoppicante e faticoso, sia per la protagonista quanto alla vicenda che per il regista quanto al film.
leggi la recensione completa di BalivernaLa musica è decisamente buona. Per il resto, torte ai mirtilli e giocate a poker non bastano per creare un film. Buoni Law e Portman.
commento di uriosLa trasferta yankee non giova al nostro: appena discreto il film, ma il segmento centrale con la weisz è micidiale!
commento di salussoNatalie Portman può dire come in "la bottega delle meraviglie" 'ciao' oppure sarebbe meglio 'ti conosco'
commento di Super FilmLa consueta raffinatezza di Wong-Kar-Way. Meritevole come tutti gli alti suoi film. P.S. = E' riuscito a rendere digeribile anche Jude Law, e non è poco…
commento di anonimo (27615)Poca roba. Visivamente affascinante, ma la storiella è esile esile e di facile costruzione.
commento di Ewan