Una donna va in Cecenia a trovare il nipote, un ufficiale russo. Vive in caserma, ma esce per andare al mercato e qui incontra alcune donne cecene con cui stringe amicizia. Scopre così che non ci sono differenze tra loro.
Note
L’ultimo, inconsueto, Sokurov non poggia sulla ricerca formale come alcune delle sue recenti pellicole, e anzi ha uno stile relativamente piano, a parte per la colorazione appena dorata del giorno e lo scolorito bianco e nero della sera.
Nel contrasto "materiale" fra la macchina della guerra e il corpo fragile dell'ottantenne Alexandra c’è tutto, il respiro narrativo dell’epos, il pathos sconfinato della tragedia e infine la leggerezza melodica della lirica che scava fino a lasciar trasparire, con un rapido guizzo, l’emozione dal breve frammento.
Aleksandr/a.
Quattro giorni, due sogni nel dormiveglia prima del ridestarsi all'alba ed un ricordo ancora fresco di cose appena vissute, e un brusco risveglio.
1.1 Rivoluzione
La mia forca conficcata nel linoleum della palestra [...].
Noi siamo le madri senza figli che ammazzano i figli degli altri.
Andrea Tarabbia - il Demone a Beslan -… leggi tutto
Un'anziana va a trovare il nipote, ufficiale russo nella guerra cecena. Uno sguardo minimalista e "diverso" sulla guerra e la sua invincibile stupidità. A tratti lento, troppo, come la sua protagonista, a tratti struggente. Non di facile assimilazione, ma sicuramente sincero e non didascalico. leggi tutto
il film ha questa intuizione della nonna che va a trovare il nipote in guerra in Cecenia ma x il resto oltre che far vedere uno spaccato di guerra e i rapporti personali non mostra molto di +.voto.5. leggi tutto
Giù le mani dal mio spazio vitale!
Sullo scandalo metallico / di armi in uso e in disuso, a guidare la colonna / di dolore e di fumo che lascia le infinite battaglie al calar della sera, la…
Da tempo Pupi Avati, in varie conferenze, racconta la sua esperienza di vita, focalizzando l'attenzione del pubblico su una parabola. Quella della "ellisse". Di cosa si tratta? È semplice, per quanto…
Aleksandr/a.
Quattro giorni, due sogni nel dormiveglia prima del ridestarsi all'alba ed un ricordo ancora fresco di cose appena vissute, e un brusco risveglio.
1.1 Rivoluzione
La mia forca conficcata nel linoleum della palestra [...].
Noi siamo le madri senza figli che ammazzano i figli degli altri.
Andrea Tarabbia - il Demone a Beslan -…
Sarò pesante ad accanirmi con questa specie di regista russo ma oggi la RAI ha trasmesso un servizio in cui veniva citato l'incasso di FAUST vincitore lo scorso anno a Venezia fra gli sbadigli più altisonanti mai…
Il regista Aleksandr Sokurov traspone la sua ostensione del pensiero e della meccanica di tipo bellico ( posta in un contesto dolcemente patriarcale e pertanto curiale) ricorrendo al dogmatico e pratico tropo di un'indefessa, ma per questo non dimessa, donna, Aleksandra ( putacaso converione al genere femminile del suo stesso nome), la quale, per mezzo e, in un certo senso, messaggio della…
Al confine russo con la Cecenia, un’anziana donna giunge, dopo un faticoso viaggio in treno e persino su un mezzo corazzato, presso un campo militare russo per rivedere il nipote, ufficiale dell’esercito, impegnato in azioni di guerra contro il nemico. Alexandra e’ il suo nome, ed e’ una vedova stanca fisicamente e mentalmente dopo una vita di fatiche, privazioni piu’ morali che…
Venezia, Ca’ Foscari, 9 settembre ore 17, aula Baratto Breve cronistoria piena di buchi _________________________________
E’ arrivato con mezz’ora di ritardo, strappato agli…
Un'anziana va a trovare il nipote, ufficiale russo nella guerra cecena. Uno sguardo minimalista e "diverso" sulla guerra e la sua invincibile stupidità. A tratti lento, troppo, come la sua protagonista, a tratti struggente. Non di facile assimilazione, ma sicuramente sincero e non didascalico.
Un film delicato e che prende il discorso nostro dell'animo umano di fronte ad avvenimenti politici che infrangono i rapporti umani da cui noi tutti dipendiamo. Una figura bellissima quella della nonna Alexandra, donna forte, ma di una sensibilità che va oltre ogni senso politico imposto dall'esterno. Immagini bellissime che accompagnano il viaggio della donna all'interno del…
“Era il capo indiscusso di tutto il clan, a lui erano sottomessi la moglie, i figli, gli schiavi, le nuore. Su tutti costoro egli aveva la patria potestas,potere che conservava vita naturale durante e che…
SINOSSI
Una nonna, Alexandra, fa visita al nipote, un capitano di 27 anni, e trascorre tre giorni a Grozny, in Cecenia, dove il giovane è in missione. Situazioni che nascono per caso, brevi incontri commentati da scarni dialoghi, un campo militare e il paese poco distante. La guerra è sullo sfondo, disancorata dalla storia quotidiana dei personaggi, presenza muta e…
Negli anni ’60, il Festival dei Popoli era uno degli appuntamenti clou della stagione cinematografica a Firenze, ospitato in pompa magna nella sala del… segue
Quello di Aleksandr Sokurov è un cinema rigoroso, impegnato, spiccatamente d'autore e, in quanto tale, fortemente impregnato della cultura del suo tempo e del suo territorio. La stretta commistione tra immagini…
Ha il passo lento e sofferto della sua protagonista, Alexandra, questo anomalo ma bellissimo film antimilitarista, diretto da un Aleksandr Sokurov decisamente ispirato. Alexandra Nikolaevna (Galina Vishnevskaya) è una donna anziana dal carattere forte e indipendente: rimasta vedova da poco più di un anno, decide di raccogliere l'invito di suo nipote, Denis (Vasily Shevtsov), un…
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Commenti (2) vedi tutti
Nel contrasto "materiale" fra la macchina della guerra e il corpo fragile dell'ottantenne Alexandra c’è tutto, il respiro narrativo dell’epos, il pathos sconfinato della tragedia e infine la leggerezza melodica della lirica che scava fino a lasciar trasparire, con un rapido guizzo, l’emozione dal breve frammento.
leggi la recensione completa di yumeA Modena (konyeshno) che ormai per il cinema è buco-di-culo-di-mondo, non è mai uscito
commento di Stepan