Regia di Cristian Mungiu vedi scheda film
Romania, 1987. Gabita (Vasiliu) è incinta di 4 mesi e deve abortire clandestinamente (nel regime di Ceaucescu l'aborto era un grave reato). La sua amica Otilia (Marinca), sua compagna di stanza presso la casa dello studente, la aiuta nell'impresa. Le due, dopo le mille difficoltà per trovare una stanza d'albergo dove praticare l'aborto, ricevono una brutta sorpresa dall'ambiguo ginecologo che hanno contattato (Ivanov), che oltre ai soldi (tanti) vuole da entrambe anche un extra in natura. Otilia stringe i denti e con pervicace concretezza risolve la questione. Da lì a poco il fidanzato la aspetta per la festa di compleanno della madre di lui.
Premiato a Cannes con la Palma d'oro, il primo capitolo della serie intitolata 'Storie dell'età dell'oro" non è un film sull'aborto, ma uno straziante e rigoroso saggio sugli abissi toccati dal totalitarismo. Spazi urbani drammaticamente degradati, luci fioche, colori lividi e una macchina da presa piazzata staticamente a dare enfasi al crudo realismo delle scene sono i mezzi espressivi dei quali si serve il regista rumeno per raccontare l'omertà, i controlli rigidissimi, l'alone di paura che avvolge la vita di chi è costretto a sopportare le aberrazioni della tirannia.
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