Regia di Cristian Mungiu vedi scheda film
Nella Romania di Ceausescu abortire è un reato. Una studentessa piuttosto sprovveduta decide di farlo ugualmente e chiede l’aiuto di una compagna molto più sveglia. Per le due ragazze comincia una discesa agli inferi, fra le crudezze di una vita che ancora conoscevano poco: tutto sembra andare storto, e la tipa sveglia comincia a riflettere sulle sottili sopraffazioni che deve subire nel rapporto col fidanzato. Nessuno si salva, né i giovani irresponsabili né gli adulti ostili o distratti; però il film è incapace di guardare oltre, al di là dell’ostentata, programmatica immersione nello squallore dell’esistenza (era proprio il caso di inquadrare il feto espulso?). Tutto è troppo insistito (es. le interminabili chiacchiere a cena) e allo stesso tempo resta troppo episodico, un insieme di schegge che cercano di farsi racconto. Le buone intenzioni ci sono, ma mi aspettavo di meglio.
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