Regia di Cristian Mungiu vedi scheda film
VOTO 10/10 Un capolavoro del cinema contemporaneo. Rischioso sbilanciarsi in questo modo sull'opera seconda di un semisconosciuto regista rumeno? Eppure, quando apparvero film come Quarto potere o I 400 colpi, la reazione dei critici di allora dovette essere abbastanza simile alla mia di fronte all'opera di questo giovane maestro. Un film emotivamente sconvolgente che, partendo da una storia di aborto clandestino, ci mostra con agghiacciante realismo gli effetti devastanti dei totalitarismi sulla vita delle persone più deboli e indifese. Evidente l'influenza del cinema dei Dardenne e forse anche degli autori del Dogma, ma Cristian Mungiu ha uno stile tutto suo che ha il coraggio di offrire una testimonianza personale su un periodo sconfortante della storia del suo paese in cui la gente era costretta a vivere in un regime poliziesco rinunciando alla propria libertà personale. Molte sequenze sono dure e crude, ma non c'è mai un cedimento a un genere di rappresentazione convenzionale, poichè le doti di osservazione e il talento nella messa in scena del regista sono assolutamente notevoli, così come straordinaria è la direzione degli attori, in particolare le due protagoniste Annamaria Marinca e Laura Vasiliu. E i piani-sequenza del regista rumeno hanno un'efficacia inedita e sorprendente, soprattutto nella scena della riunione di famiglia a casa del fidanzato della Marinca. Molte discussioni sulla scelta di mostrare in primo piano il feto, ma non mi sembra che ci siano intenti sensazionalisti alla base di ciò, anzi è un ulteriore segno di onestà da parte del regista. Dramma claustrofobico e opprimente, è stato giustamente premiato con la Palma d'oro ed è a mio modesto parere uno dei migliori film del decennio.
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