Regia di Béla Tarr vedi scheda film
"L'uomo di Londra" è uno dei miei film preferiti del regista ungherese Béla Tarr. La ritengo un'opera parecchio sottovalutata e purtroppo troppo poco vista qui da noi. La distribuzione italiana se ne è ovviamente dimenticata - leggerezza che abbraccia ahinoi tutto il cinema di Tarr e parzialmente riparata dalle distribuzioni homevideo - ma non si può non parlare di quello che non è un semplice noir (tratto da un buon romanzo di Simenon), quanto una vera e propria ricognizione della storia del genere condotta con le armi tipiche del maestro ungherese: piani sequenza diluiti che lasciano respirare i personaggi immergendoli in un'atmosfera di ineluttabile fatalismo prima di un'apocalisse che forse mai vedremo, o che forse è già avvenuta, fotografia in un bianconero più espressivo di qualsiasi colore, poche battute incisive che lasciano il segno. Meno monumentale di "Satantango" o "Le armonie di Werckmeister", ma altrettanto perfetto.
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