Regia di Béla Tarr vedi scheda film
«Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate» è una frase erroneamente attribuita a Hitchcock (erroneamente perché il regista inglese non disse «cinema», ma usò l'espressione «drama», cioè dramma, teatro, nel senso di invenzione scenica). Comunque essa sia, non c'è niente di più lontano dal concetto che essa esprime del cinema di Béla Tarr, capace di mostrare in piano sequenza e in tempo reale un uomo seduto che si toglie lentamente scarpe, calzini e pantaloni e poi, una volta uscito di campo, perfino la sedia vuota sulla quale era seduto. Eppure non si riesce ad affermare che queste parti del film siano noiose. Perché il regista ungherese, con i suoi lenti movimenti di macchina, sa affascinare lo spettatore, nonostante una trama lenta come il loquire dell'ispettore inglese Morrison, vecchio drago dell'investigazione internazionale. The Man From London è un film di non-azione, nel quale il mistero da risolvere è come il regista riesca, con simili mezzi, a tenere desta l'attenzione dello spettatore fino alla fine. Eppure ci riesce.
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