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Ai confini del Paradiso

Regia di Fatih Akin vedi scheda film

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La recensione su Ai confini del Paradiso

di bradipo68
8 stelle

Sei personaggi in cerca di perdono e di redenzione.Akin si dimostra ottimo orchestratore di derive sentimentali e in questo bel film sospeso tra Germania e Turchia ci offre ben sei protagonisti accomunati da una costante ricerca per una sorta di perdono divino,tutti che cercano di percorrere un viatico che porti a una sorta di redenzione in terra.Ma non è così facile.Le storie si incrociano tra loro senza nessun artificio ma con la stessa naturalezza che si può trovare nella vita di tutti i giorni.E'un film che racconta l'amore in varie forme.C'è il vecchio Alì che pretende di avere una compagna nella vecchiaia e la individua nella prostituta Yeter.Le offre uno stipendio,la stessa somma che avrebbe guadagnato facendo la vita nella sua vetrina mettendo in vendita il proprio corpo, purchè conviva con lui e gli conceda l'esclusiva del suo corpo.E quasi accetta,fanno prove di convivenza.Il figlio di Alì,Nejat,professore universitario prima è restio di fronte alla donna poi ha una sorta di empatia per lei quando scopre che fa quel lavoro per mantenere agli studi la figlia.E quando Alì provoca la morte di Yeter Nejat parte per la Turchia a cercare Ayten,la figlia di lei.La quale non studia come diceva alla madre ma fa parte di un organizzazione eversiva.E lei ironia del destino parte per la Germania a cercare la madre che le aveva detto di fare la commessa.non la trova ma trova l'amore di Lotte,studentessa tedesca che la ospita a casa anche contro il parere della madre.Uno stupido controllo di documenti e il rifiuto dell'asilo politico fanno rimpatriare Ayten in Turchia e Lotte la va a trovare.Alloggia in una stanza trovatale da Nejat che ha una libreria in quel di Istanbul.Ma Lotte trova l morte a causa di una pistola che Ayten le aveva detto di prendere.Susanne alla morte di Lotte parte anche lei per Instanbul per cntinuare a vivere intimamanete il proprio dolore in un finale di rara e struggente bellezza.Ho voluto raccontare la storia per descrivere il continuo sfiorarsi delle vite di tutti i personaggi coinvolti,con poche rapide pennellate ci regala personaggi profondi e ricchi di sfumature,che hanno la sinistra tendenza a mentire,a non essere quello che dicono,un caleidoscopio di tutti i possibili capricci del destino.E'un film di amore e morte,in cui tragicamente una turca muore in Germania e ritorna in patria e il percorso inverso fa una tedesca come a non voler mutare una sorta di equilibrio universale.E'fondamentalmente un film di apolidi perchè la cittadinanza scritta nei documenti non coincide con quella che si sente nel proprio animo.E'un film di stranieri in patria propria,di migranti che non si sentono a casa da nessuna parte.E'un film che che ti prende lentamente con la sua apparente noncuranza nel volare da un personaggio all'altro,un grande film corale che non ha l'assillo del lieto fine anzi ci consegna un finale di dolore sordo e lancinate,quello di una madre che cerca di metabolizzare amaramente la perdita di una figlia per un incredibile,malfico disegno del destino ,mai così cinico e baro.Una menzione sugli splendidi attori ,volti reali che sembrano presi dalla strada eppure capaci di insolite sfumature.Un ritorno della ex musa di Fassbinder,una Schygulla intensa e tormentata,su cui il tempo ha posato al sua mano.E infine una notazione sui luoghi.raramente ho visto un regista resistere così strenuamente nel cercare di non farsi soggiogare dal lato turistico di una delle città più belle del mondo,Istanbul crocevia ideale di civiltà e di razze ,che qui non ha nulla di bello da vedere,nulla di pittoresco,quasi un avamposto dell'infelicità in terra.....

Su Patrycia Ziolkowska

brava in un bel personaggio

Su Hanna Schygulla

è un altra donna rispetto a quella di Fassbinder,il tempo si è adagiato anche su di lei

Su

Ayten ,stupendo personaggio intenso e tormentato recitato con grande trasporto

Su Fatih Akin

un narratore di grande qualità che spero sarà baciato dal successo

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