Regia di Giancarlo Santi vedi scheda film
Il fascismo visto in forma di farsa: del resto il regime mussoliniano si presta bene a questo tipo di operazione, con le sue esagerazioni, le sue iperboli, il suo sessismo, il culto del duce e quant'altro. Ciò che non funziona nel film è invece un certo spirito di approssimazione con cui vengono gestite le situazioni, a partire dalle scenografie teatrali (colonne di marmo finto, ricostruzioni di esterni in studio...). Villaggio e Cavina non sono disprezzabili come coppia, incomprensibile la scelta di inquadrare sempre il duce di spalle. Villaggio ricalca il personaggio di Fantozzi in maniera un po' troppo pesante. Film per quattro risate senza tante pretese.
Benzinaio negli anni '70 reincontra casualmente due compagni ex-gerarchi che con lui condivisero l'ascesa e il crollo del regime fascista. I due amici ora sono entrati in politica e, approfittando dei ricordi dei tempi trascorsi, fanno in modo che il benzinaio confessi la sua profonda nostalgia. E a quel punto lo fanno arrestare come pericoloso terrorista.
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