Regia di Emir Kusturica vedi scheda film
Come Volevasi Dimostrare: nel modesto mutisala di provincia, prima proiezione del sabato sera, spettatori in sala: numero uno, io. Sarà forse l’effetto della concomitante finale di Sanremo: tutti pazzi per Antonella Clerici (elegante come una mucca al pascolo, disinvolta come un’orca spiaggiata, leggiadra come una lumacone delle Barbados) e per il trio col Principe, il Tenore e la Mezza Sega…. Mah… Forse.
O forse, come paventavo altrove, l’inspiegabile ostracismo per Kusturica. Il film arriva in Italia con tre anni di ritardo, nel silenzio più assoluto, pochissime copie, nessuna pubblicità. Sommando Sanremo = spettatori uno.
Bene. Anzi, male. Mi godo comunque questa proiezione speciale, che neanche il più pappone dei produttori nell’anteprima di casa sua e mi lascio trasportare in questo che, detto sinceramente, non è un grandissimo film, ma che ritrova tutti i pregi che era lecito aspettarsi: scanzonato, casinista, coloratissimo, una demenzialità clownesca che se ne frega di ogni logica e si getta a capofitto tra marchingegni, mucche arrembanti e cinghiali (oltre agli immancabili gatti e tacchini), personaggi grotteschi e impossibili (il gemellone che tira di boxe usando il fratellino come sacco di allenamento è il massimo!), situazioni caotiche e allucinate, automobiline da dopoguerra buone da dare in pasto ai porci e furgoni attrezzati per la guerra, uomini volanti…. Insomma: il solito circo di Kusturica.
Oddio…. Ho detto “il solito”….. ora va a finire che i misteriosi ayatollah anti-Kusturica ci ricameranno sopra chissà quanto, magari dopo aver scritto fiumi di inchiostro benevolo sull’ultimo di Pupi Avati (che non mancherò anch’io di vedere). Nel film manca però certamente un po’ di “anima”, non intesa in senso mistico, ma intesa come struttura reggente. Ma forse è anche un film che non vuole averla, non saprei. Il dibattito è aperto. Purchè sia chiuda prima la televisione.
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