Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Tratto dal romanzo della Morante, con sceneggiatura di Damiani/Liberatore (che poi si dedicherà a films Soft core) e la partecipazione di Zavattini.Diciamo che il film non tradisce il libro, escluso nella parte finale, dove non hanno avuto il coraggio di affrontare in toto il personaggio del padre, per il resto la figura del ragazzetto viene fuori bene, a parte l'età anagrafica abbastanza improbabile, ed anche quella della moglie ragazzina, il padre è indovinato e si inserisce bene nei meandri della storia. L'abientazione è buona e forse, una fotografia più calcata ed inserita nel paesaggio avrebbe influito di più. Diciamo che un colore delicato ed a volte cupo, avrebbe aiutato il racconto.Comunque un'operazione buona, che per ragioni di cooproduzione ha fatto una scelta un po' falsata negli attori, anche se fisicamente reggono.
Un ragazzo è lasciato in balia di sé stesso da un padre che fa il girovago. Il ragazzo è nato e cresciuto nell'isola, dove vive una vita randagia in attesa del padre, fino a quando questo, ritorna con una moglie giovanissima e che cambierà i rapporti e la vita del ragazzo
Rustichelli, morto da pochissimo, ha saputo lasciare la sua impronta nei film del periodo.. e ne sentiamo la mancanza, è un marchio di musica che accompagna molta storia del nostro cinema
Ruolo del bandito ben espresso
Una figura bella ed in ruolo
Il padre, perfetto come immagine
Una età deversa da quella detta nella storia, comunque ha saputo dare i guizzi necessari al suo personaggio
Un Damiani che faceva sperare molto di più nei suoi inizi, dopo, la commercialità lo ha portato ha strade progressivamente sbagliate, fino agli ultimi eccessi da dimenticare
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta