Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Il Paranoid Park è lo skate-park più stracazzuto che ci possa essere nelle zone di Portland. Nessuno è mai veramente pronto per il Paranoid Park, in particolare Alex, un sedicenne non ancora all'altezza dei suoi amici skater. Il povero ragazzo affronta una prova delirante, quando commette lo sbaglio più grande che potesse fare. Ci saranno delle conseguenze.
Ho letto il libro Paranoid Park di Blake Nelson. Formidabile, sconcertante. Il libro è un trip psicologico dove il nostro protagonista cerca di convivere con un segreto sconvolgente. Molti dicono che il tempo cancella tutte le ferite, ma non le cicatrici. Di certo non è facile cancellare il ricordo, cercare di comportarsi normalmente con i pari e la famiglia senza far finta di nulla. Il punto è che le forti emozioni, spesso, portano ad uno stato mentale di coscienza ridotta. Soprattutto quando si parla della paura, l'elemento dominante del libro. Di conseguenza quella immagine sepolta nella nostra mente occupa sempre più spazio, fino ad esplodere e portare ad altre ripercussioni, nel maggiore dei casi negative. Nel libro attraversiamo tutte le preoccupazioni che tormentano Alex. Quando il tormento diventa monotono, quando la gente si dimentica della sua vera identità. Quando cercare qualcuno con cui parlare diventa più che una necessità, quando una possibile soluzione diventa la nostra unica fonte di speranza.
Dunque, il film Paranoid Park di Gus Van Sant si è rivelato contrariamente insoddisfacente. Personalmente avevo grandi aspettative, dato che il libro mi è piaciuto molto ed il regista è un tipo curioso, discusso. Il film sembra più dettato dal dovere che dalla necessità, salta molti passaggi fondamentali del libro e lascia lo spettatore sospeso in aria. Mi è sembrato un filmetto confuso. Se l'elemento dominante del libro era la paura, la tensione nel lungometraggio sarà pari a zero. Gus Van Sant ha trasformato dei personaggi intriganti in dei veri e propri idioti. Se nel libro riesci a percepire la disperazione nel viso del protagonista, nel film vedi un viso scombussolato e poco credibile. L'incubo reale di dover (soprav)vivere con un tale segreto non si riesce minimamente a provare sul grande schermo. Dove sono i dettagli? Le paure? Le emozioni? Capisco che molto spesso libro e film non si assomiglino, ma qui siamo oltre il limite. Con tutta onestà, una gran delusione.
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