Regia di James Gray vedi scheda film
Il gestore di un locale equivoco è diviso tra la famiglia di origine, con padre e fratello poliziotti, e la mafia russa a cui si è legato. Nulla di nuovo, ma raccontato piuttosto bene, con l’acceleratore premuto nei momenti giusti per far salire la tensione. Solo che, date le premesse, mi sarei aspettato uno sviluppo diverso (per es. una storia di redenzione impossibile destinata a finire tragicamente, in stile Carlito’s way); invece viene riproposta l’eterna vicenda di Abele e Caino, con la differenza che Caino questa volta si converte: una conclusione un po’ troppo familista e consolatoria.
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