Regia di James Gray vedi scheda film
Terzo film del regista James Gray,che una quindicina di anni fa realizzò un esordio apprezzato dalla critica come "Little Odessa", poi distribuito male e poco, come del resto il secondo film, uscito molto tempo dopo, "The yards":un pò meglio sembra essere andata, sul piano commerciale, a questo "We own the night", da noi ribattezzato in modo non indovinatissimo "I padroni della notte". Accolto piuttosto bene da buona parte della stampa, il film , un neonoir realizzato secondo i canoni del filone, ha una partenza folgorante, molto scorsesiana, che vede un'interessante descrizione di certi ambienti e tipi di rapporti tra i personaggi, ma si perde in una farraginosità consistente nello sviluppare la complessità di intrecci tra legami di sangue e non. Gray è capace di una sequenza d'azione magistrale e drammaticissima come quella dell'inseguimento-imboscata nella pioggia battente tra il clan russo e la famiglia del protagonista, e di non sfuggire a un paio di inverosimiglianze di logica narrativa abbastanza evidenti ( il fatto che Phoenix lavori per la mala gestendo un locale di mafiosi,e che loro non immaginino nemmeno lontanamente che è figlio di una vera celebrità della polizia.....), e anche se il regolamento di conti finale , pur con qualche prevedibilità, non risulti banale, siamo ben lontani dal ritenere il suo film un nuovo classico.Nel cast, discreti tutti, con personaggi che non evitano qualche scivolata nell'ovvio.
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