Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Caviamoci subito il dente: ormai già da un bel po' di tempo faccio fatica a sopportare il cinema di Quentin Tarantino. Del regista italoamericano non è ovviamente in discussione il talento visivo e la meticolosa abilità di ricreare atmosfere e situazioni del (fino a qualche anno fa) vituperatissimo cinema di genere: il problema è che, per quanto ottimamente realizzati, i film di Tarantino sono sempre più degli eleganti e costosi giocattoli senza un reale perché, se non quello di assecondare le ossessioni e il divertimento goliardico del loro autore. Girato dopo il deludente e sopravvalutatissimo tour de force di "Kill Bill", "Grindhouse", pur nella perfezione fomale che lo contraddistingue, è semplicemente un film inutile: un'esilissima ed inconsistente tramina infarcita dall solito coacervo di citazioni, dai soliti interminabili farneticanti e spossanti dialoghi, dalla solita fissazione per i piedi femminili con relative inquadrature a dozzine e via tediando lungo le infinite due ore di un film davvero troppo lungo per non strappare qualche sbadiglio annoiato. Abbastanza deludente il cast: Kurt Russell ha una faccia troppo da buono per recitare la parte dell'assassino psicopatico, Vanessa Ferlito (già vista e assai poco apprezzata in "CSI New York") allunga i labbroni come una sorta di Angelina Jolie dei poveri ma non riesce ad essere praticamente mai sensuale, Rose McGowan è sprecata, abbastanza insignificanti tutte le altre attrici, con la ovvia eccezione della brava Rosario Dawson, la cui notevole bellezza è purtroppo penalizzata da una pettinatura semplicemente orripilante. In definitiva un film di rara perfezione formale ma decisamente noioso e quantomeno inutile: voto mediocre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta