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Grindhouse. A prova di morte

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Grindhouse. A prova di morte

di sasso67
2 stelle

Ormai è chiaro e lampante: Tarantino ci prende ampiamente per il culo. È molto probabile che il talentuoso Autore delle "Iene" (1992) e di "Pulp Fiction" (1994) non abbia più granché da dire. È altrettanto probabile che il buon Quentin abbia voglia di giocare con la storia del cinema di genere, ma, allo stesso modo, il suddetto regista non può pretendere che si resti tutti ammaliati dalla paccottiglia che da un po' di tempo cerca di ammannirci. E "A prova di morte" è, appunto, paccottiglia. La trama è sostanzialmente data da due lunghi inseguimenti automobilistici intervallati da chiacchiere senza senso - dette da personaggi inconsistenti - che vorrebbero ripetere, inutilmente, la riuscita del dialogo iniziale delle "Iene". I personaggi sono marionette unidimensionali e, per quanto riguarda le ragazze, intercambiabili tra loro. Quanto, invece, a Kurt Russell, piange il cuore vedendo che schifezza di film si è risolto ad interpretare.
"A prova di morte", a dispetto dell'indiscutibile tecnica registica (ma cosa ce ne frega, se è al servizio di una colossale ciofeca?), è un film cinematograficamente insussistente, al confronto del quale perfino lo scombiccheratissimo "Kill Bill" (2003/04) è un'opera compatta e coerente. (28 dicembre 2007)

Sulla trama

Un malvagio stuntman, armato di un'automobile carrozzata "a prova di morte", uccide tre ragazze dopo un micidiale inseguimento. Dopo di che riprova il giochino con un altro terzetto di ragazze, ma stavolta mal gliene incoglie.

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