Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Passo falso. Il nulla che omaggia i B-movies (e nel confronto molti di loro vincono la sfida). Ecco la ricetta: mescolare amalgamando bene tutti gli ingredienti tarantiniani (poco importa se sono ormai dei clichè), un po’ di femminismo quanto basta, spolverata di fetish e sesso alla Meyer, aggiungiamo 20 minuti per le programmazioni in sala, et voilà, cinema d’autore! Mi annoio parecchio, ma non voglio ammetterlo, il cuore si stringe e la mente torna agli indimenticabili Mister White, Vincent Vega, Bill. Possibile sia sempre lui, il mito di un tempo così recente? Preoccupa davvero l’assoluta sterilità creativa di un grande talento cinematografico che pare ricalcare, in peggio, le orme wellesiane (capolavori d’esordio e poi un lento ed inesorabile declinare, punteggiato da sprazzi d'arte autentica e geniale calati qua e là alla maniera di Pollock). Grindhouse è per Tarantino il punto più basso in carriera. Spero ed auspico fortemente ci sia una rinascita. Niente è più vuoto ed irritante dell’estro senza ispirazione.
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