Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Questo non è un giudizio critico, nè una valutazione: devo "metabilizzare" e riflettere. Già questo è indicativo del fatto che in ogni caso si tratta di un film che non lascia indifferenti, eccessivo, feticista, nostalgico, sorprendente (e sconcertante) ben lontano dalla esercitazione fine a se stessa: una rielaborazione metacinematografica di un immaginario perduto che è anche la estremizzazione (sublime?) di una modalità di rappresentazione unica e inimitabile. Però... (forse immagino che avrei trovato che il progetto originario avrebbe avuto "maggior ragione d'essere"... forse ho bisogno semplicemente di "assestarmi il cervello" e di coordinare le emozioni e per quesro preferisco restare "guardingo" e in disparte. Per il momento... ed è una considerazione personale in "divenire", credo che il modo migliore per definirlo e "definirmi" sia quello di utilizzare (a mò di citazione ovviamente) il titolo di una antica pellicola di Alexander Kluge vincitrice di un Leone d'oro in piena contestazione sessantottina: "ARTISTI SOTTO LA TENDA DEL CIRCO: PERPLESSI" che credo sintetizzi come meglio non si potrebbe, la mia attuale posizione "fortemente in bilico".
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