Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Un viaggio nella terra di "nessuno",quello dove i Coen portano la crepuscolare storia di Corman McCarthy.
E' una zona polverosa e desolata,un paesaggio dal respiro criptico e "lunare",quello dove si muovono i personaggi del film.
"Non è un paese per vecchi" ha il respiro asfittico d'un America senza riferimenti,cancellati da guerre passate e demoni interiori.
E' un luogo "senza tempo",humus incontrastato di violenza che diviene necessita' di sopravvivenza.E' una terra arsa dal sole,calpestata e invasa di "pellame" narcos.E poi vi calcano le orme i killer "di natura";dove l'animo non trova la vera essenza, sopravviene il gelo dell'umanita' che uccide per "testa o croce".Signore e signori siamo dinanzi ad un capolavoro.Non dichiarato,non celebrato,ma unicamente capolavoro.Nella forma scritturale,nel trasmettere il nichilismo della lettera in immagine morbosamente violenta.La regia dei mitici Coen assale la provincia americana,la rende scenograficamente compatta alla storia.Trasmette inquietudini e turpitudini,suggella un "corpus hunicum" che è il vero cinema d'una volta,quello degli anni settanta americani.La storia racconta e smonta,uccide e lascia una scia di emoglobina,come quello di una "New hollywood" che offre il sangue di Scorsese e Friedkin e un paesaggio alla Dennis Hopper."Non è un paese per vecchi" è un grande film per il suo mantenere una forma cinematografica pura,priva d'intenti retorici,volta a raccontare un mondo sconfitto.Un corollario di violenze dove il "Dio denaro" svolge il suo compito.Grandiosa la messa in scena dei "brother" Coen,sorretti da un ambiente selvaggio,magmatico e provincialmente (e politicamente) scorretto.E' una regia perfetta,lucida nel comporre un cinismo disturbante,che gode d'una potenza nutrita di citazionismo e pura letteratura.Le strade e le terre d'America sono percorse dal respiro della regia,calpestandone i comuni valori dell'etica.Puro pathos o adrenalina pura,cammina lungo le vie d'un Texas prigioniero di fantasmi,dove il puzzo dei cadaveri è arso dal sole,dove una valigia vale piu' della vita stessa.I Coen oltre a comporre un superlativo quadro di "metacinema letterario",lavorano ottimamente sul cast.
Javier Bardem,Josh Brolin e Tommy Lee Jones:rispettivamente Assassino,uomo "comune" e sceriffo.Come nel miglior romanzo stampato di inchiostro sulfureo sono i "personaggi" della storia.Tre uomini d'estrazione (e destini) differenti,uniti dal "filo" irrazionale degli eventi,riempiono la storia,ne scolpiscono ognuno a modo loro i canoni.Psicotico assassino Bardem,alle prese con la pericolosa sopravvivenza Brolin,e infine disilluso poliziotto Tommy Lee Jones.
Sono figure straordinarie all'interno d'un labile mondo polveroso e lascivo,perso in se stesso e dimenticato da Dio.Grandi performance attoriali,dove Javier Bardem col suo personaggio "riscrive" l'immagine del "villain".Silenzioso,truce e raggelante sembra uscito da un qualunque girone infernale.Anche se l'inferno dei fratelli Coen è qui,nel paese dove i "vecchi" non hanno piu' memoria..........
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