Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Unici oggetti in movimento di uno statico, vuoto ed immenso Texas, i protagonisti di questo film, Brolin e Bardem, si inseguono in parallelo. E Tommy Lee Jones, il più vecchio tra i tre, se ne sta un po' in disparte, come se fosse consapevole d'essere fuori luogo in quel paese che non è fatto per vecchi. Lui è quasi un miracolato, arrivato ad un'età certo non più verdissima, comincia a guardare le cose un po' da lontano. Insegue gli altri due, per salvarne uno e catturare l'altro, ma lo sa di non poter far nulla, glielo si legge nello sguardo.
Nel frattempo, preda e predatore finiscono per assomigliarsi sempre di più e la caccia tende a non fare prigionieri, distruggendo tutto quello che si trovi nei paraggi. Un film da vedere e da vedersi al cinema, per perdersi negli spazi immensi che i Coen fotografano senza quasi aggiungere nulla di loro e per trovarsi catapultati in mezzo alla lotta eroica tra Brolin e Bardem. Entrambi senza nulla da perdere, i due non si accorgono che, nel loro scappare ed inseguirsi, si avvicinano sempre di più l'uno all'altro, magari non nei modi, ma certo nelle cicatrici e nella ceca decisione a distruggere l'avversario.
Attori in stato di grazia e regia sapientissima, fanno di questo film un piccolo grande capolavoro.
I Coen sfornano una grande pellicola, fotografando un Texas senza confini, fatto di spazi immensi e popolato da uomini d'altri empi, spinti avanti da un unico obiettivo, per ognuno il suo. Lontani ed invisibili quando la situazione lo richiede, i due registi sanno pressare i propri attori per farsi sotto ai personaggi da loro interpretati, scavando nella faccia dolorosissima di Jones, osservando la ferma e quasi stolida imperturbabilità di Brolin e soffermandosi a lungo sulla fissità dello sguardo di un Bardem particolarmente ispirato.
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