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Ossessione fatale

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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La recensione su Ossessione fatale

di mm40
2 stelle

Dopo un quarto d'ora il film è finito, e già ci si è perfino dilungati nei dettagli ininfluenti. Figuriamoci arrivare a un'ora e mezza in questo modo, senza una trama vera e propria e con un manipolo di interpreti canini fra cui svetta la primadonna Carmen Di Pietro, nuda in ogni scena compaia. Scritto da Roger Fontaine e Vincent Rooster (in realtà Bruno Fontana e Steve Morelli, esperti nel campo a luci rosse), Ossessione fatale è un softcore che indulge nelle scene di sesso e propone una salva di dialoghi oscenamente banali applicati in situazioni scioccamente stereotipate. Con queste premesse non sorprenderà sapere che la regia è di Joe D'Amato, un altro che nel porno ha trovato il successo; Massaccesi (il suo vero nome) viene accreditato inoltre come operatore di macchina e come direttore della fotografia, in quest'ultimo ruolo con l'ulteriore pseudonimo di Federiko Slonisko. Se l'idea di fondo era quella di rovesciare il rapporto carnefice-vittima della violenza sessuale, mettendo in scena la storia di una donna più forte psicologicamente dell'uomo che l'ha fisicamente sopraffatta, di sicuro si poteva approdare - e senza pochi sforzi - a risultati migliori. 1/10.

Sulla trama

Liza è bella, giovane e lavora in tv. Una sera viene stuprata, nella sua villa, da un ladro; a Liza la cosa non dispiace più di tanto, anzi decide di sequestrare l'uomo e di farne il suo oggetto sessuale.

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