Regia di Marina Spada vedi scheda film
nel suo piccolo per me è film importante girato con stile personale e lontano sia da eccessivi vezzi autoriali che da beceri tentativi di esasperata commercializzazione.La regista dimostra di avere sguardo e personalita'non omologate e dirige un film lucido e di cattiveria inusuale.La Milano che lei tratteggia è cupa,inospitale,ben lontana dai clichet a cui ci hanno abituato in questi anni,con una fotografia che predilige i toni freddi del metallo per renderla ancora piu'angosciante.Una metropoli ritratta nella calura estiva ha sicuramente un'altra faccia,il sole non abita qui e non illumina nulla neanche tutto il fermento del sottobosco immigratorio che anima le domeniche meneghine che è guardato da vicino quasi con intento antropologico.La solitudine è una brutta bestia con cui convivere e la protagonista è come trascinata in un gorgo di insoddisfazione dall'afflato che ha per l'insegnante di russo,uomo assolutamente indegno di qualsiasi fiducia.Ma si sa,l'amore è cieco e la passione travolge quel poco di ragionevolezza che ognuno conserva quindi anche quando lui le porta la cosiddetta cugina ucraina,questa viene vista da Claudia come una sorta di rassicurazione per rivedere l'uomo di cui si è invaghita.E quando Olga sparisce Claudia conosce una citta' a lei totalmente sconosciuta fatta di immigrati per l'Est che partono ogni domenica,che consegnano cose ,pacchi e quanto altro.Per dirla in una parola sola Claudia conosce una citta'non sua,che non le appartiene come non appartiene alle migliaia di immigrati che la popolano ostinatamente.E fa la sua scelta di campo....
ottimo come insegnante di russo,viscido come pochi
bella,solare,vistosa,tutto quello che non è l'altra
bel personaggio recitato con trasporto
uno stile personale estremamente efficace
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