Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Divisa in 36 capitoli, la storia della vita del travestito Patrick Braden detto Gattina, nato da un prete e da una domestica che assomigliava a Mitzi Gaynor, cresciuto nell’Irlanda degli anni ’60-’70 fra un’educazione sessuofoba e le turbolenze dell’IRA, approdato infine alla formazione di una tipica famiglia alternativa. Un film di voluttuosa leggerezza, che non ignora le tragedie ma le ingloba dentro sé e le neutralizza con una straniante ironia (es. il penultimo capitolo, intitolato La vigilia di Natale, mostra un attentato dinamitardo); un’accattivante colonna sonora d’epoca, due pettirossi che commentano i fatti e citano Oscar Wilde, una sensualissima performance di Cillian Murphy. Perde colpi solo nella lunga parte centrale ambientata a Londra, che procede in modo episodico e poco definito (fra l’altro, non si capisce come diavolo faccia Patrick a vivere). Avrei anche qualche riserva ideologica, perché non sono così sicuro che l’allegro menefreghismo del protagonista sia l’antidoto giusto contro le brutture della Storia; ma, quando la forma è così convincente, posso anche soprassedere a certi difetti di sostanza.
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