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La città proibita

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su La città proibita

di Lord Holy
6 stelle

Di Wuxiapian se ne intravvede ben poco. I duelli, gli scontri e le battaglie saranno ridotti a un paio durante l'intero arco del film. Persino l'immancabile conflitto finale si risolverà alquanto rapidamente. La ragione di ciò è insita nella natura dell'opera, cui interessa ben altro e sceglie pertanto di focalizzarsi sugli intrighi di palazzo. A dominare è il melodramma, in uno stile che ricorda assai le tragedie greche oppure le opere teatrali di William Shakespeare: segreti, congiure, personaggi ambigui, tradimenti, amori impossibili o incestuosi, famiglie che inesorabilmente finiranno per adempiere il loro triste fato.

Il problema è che ci si è dedicati all'eccesso nell'esaltare l'esplosione dei colori di costumi e scenografie, sacrificando sull'altare dell'estetica magniloquente la storia e i protagonisti (otto in tutto: l'imperatore, l'imperatrice, i tre principi, il dottore con moglie e figlia). Uno spettacolo visivamente straordinario, sgargiante ed elegante, che avrebbe potuto essere epico, se solo la medesima cura fosse stata dedicata a elaborare pure un intreccio più imponente. Perché quello presentato è troppo esile e la durata del film, in realtà, è dovuta all'eterno ritorno di litanie e ritualità, che prorogano e stemperano la narrazione, con conseguente calo di ritmo.

L'interesse verrà comunque mantenuto vivo dalla prova di Chow Yun-fat (Imperatore) e Gong Li (Imperatrice), i quali conquistano e meritano la visione. E il tempo che vorremo loro destinare.

Sulla trama

Cina, tarda dinastia Tang, decimo secolo. Alla vigilia delle festività del Chong Yang, fiori dorati riempiono il palazzo imperiale. L'imperatore ritorna inaspettatamente a casa assieme al suo secondogenito, il principe Jai. La ragione ufficiale è quella di celebrare le festività con la sua famiglia, ma considerando i rapporti freddi che intercorrono tra lui e la sofferente imperatrice, questa sembra soltanto una scusa. La famiglia imperiale nasconde segreti inconfessabili, fino al giorno in cui ogni minimo intreccio verrà disvelato.

Sulla colonna sonora

Non molto originale. Alcune sonorità sono evocative, certo, ma saranno soltanto due o tre in tutto. A furia di riascoltarle, perché ripetute all'infinito, diventano un sottofondo monotono e perdono nel salmodiare ogni efficacia.

Cosa cambierei

Avrei desiderato una storia più robusta e ricca di contenuti. Mancava un respiro epico.

Su Zhang Yimou

Assai più attento alla forma esteriore che alla vera sostanza. Ritmo e coinvolgimento ne risentono.

Su Chow Yun-fat

L'Imperatore. Assume l'autorevole caratura necessaria per il ruolo.

Su Gong Li

L'Imperatrice. Dal suo volto traspare l'intensità del dramma. Brava.

Su Chou Jay

Il Principe Jai.

Su Liu Ye

Wan, il Principe ereditario.

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