Regia di David Fincher vedi scheda film
Vivere e morire a San Francisco
Decidendo di filmare un'indagine impossibile, quella che a partire dall'estate del '69 impegnò la polizia di San Francisco nella caccia ad uno dei serial killer più mediatici della storia criminale americana, David Fincher compie l’ultimo atto di una rilettura del genere thriller che da Seven a Zodiac interiorizza le conseguenze della pratica omicida, non più fautrice di pulsioni cinetiche e spettacolari ma occasione per spalancare le porte a un esistenzialismo cupo e ossessivo, volto a delineare una filosofia della sconfitta che non lascia speranze. Un incubo ad aria condizionata in cui pathos emotivo e tensione drammaturgica sono raggelate dalla perfezione formale delle inquadrature che, nella prima parte di Zodiac, mettono in scena una metafisica del male come non si ricordava dai tempi dello Shining kubrickiano. Non esente da difetti, Zodiac si distingue anche per la capacità di trasformare le sue mancanze in virtù, come capita a Fincher quando riesce a mascherare le incertezze della struttura narrativa facendole ricadere sulla precarietà del soggetto narrato e non sulla difficoltà di un montaggio che per ragioni commerciali ha richiesto tagli sostanziali alla prima versione pensata dal regista.
pubblicata su ondacinema.it
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