Regia di David Fincher vedi scheda film
Fincher riesce a farti passare due ore e mezza senza che te ne accorgi: esperto di meccanismi che intrecciano psicologie profonde ad alta tensione (da Seven a Fight club), il regista americano sceglie in questa occasione una storia vera e dalle tinte fosche che l'atmosfera cupa e claustrofobica del film (girato molto in interni ed a luci basse) contribuisce a rendere intrisa di mistero. Un mistero peraltro irrisolto: Zodiac, il serial killer invisibile (come le sue gesta, per una magistrale scelta di Fincher di puntare tutto sull'emozione e non tanto sulla spettacolarità) protagonista del film, è rimasto impunito e le indagini si sono chiuse ormai da vent'anni con un nulla di fatto. Il che aumenta ulteriormente la portata ansiogena del lavoro; bravi Gyllenhaal e Robert Downey Jr., sceneggiatura non priva di momenti lenti (ma mai morti) di James Vanderbilt tratta dal romanzo scritto dal vignettista Graysmith, ovvero il personaggio interpretato sulla pellicola da Gyllenhaal. 7/10.
4 luglio 1969: inizia una catena di omicidi che un serial killer a firma Zodiac rivendica con lettere contenenti messaggi criptati dirette ad un giornale locale. Mentre partono le indagini della polizia, si muovono anche un giornalista ed un suo collega vignettista, che trovano indizi e smentite: pare infatti che Zodiac rivendichi anche assassinii non suoi, per puro protagonismo. Dieci anni di caccia non risolveranno però nulla e le indagini si impantaneranno.
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