Regia di David Fincher vedi scheda film
Nel 1969 a San Francisco uno sconosciuto fa fuoco contro una coppia che si è appartata: la ragazza muore, il ragazzo sopravvive per miracolo. I delitti si susseguono e vengono accompagnati da messaggi cifrati che il serial killer chiede vengano pubblicati sulla stampa se si vuole evitare altro spargimento di sangue. La polizia, un vignettista del Chronicle (Gyllenhaal) e un cronista alcolizzato raccolgono, ciascuno per proprio conto e con metodi diversi, tracce e indizi, senza riuscire a inchiodare il killer. Le prove indiziarie sembrano insufficienti, le perizie grafologiche incerte, i reperti probatori nulli. La vicenda, tratta da una storia vera, si chiuderà soltanto nel 1991.
Uno dei casi di cronaca che più hanno catalizzato l'attenzione di media e opinione pubblica americana (al punto che Don Siegel gli dedicò un film appena due anni dopo la prima serie di omicidi, Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo, interpretato da Clint Eastwood), nelle mani di un regista di genere come David Fincher (Seven, The game) diventa un film ipertrofico (2 ore e 40 di durata), iperanalitico, ricchissimo di dettagli e inzeppato di moltissimi personaggi nel ruolo di testimoni, accusatori e confidenti. Sicché Zodiac parte bene ma finisce col seguire una strada troppo impervia a dispetto della struttura classica che rinuncia al meccanismo ad incastro.
Tratto dai romanzi "Zodiac" e "Zodiac Unmasked: The Identity of America's Most Elusive Serial Killer Revealed" di Robert Graysmith
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