Yousef, un esiliato proveniente dalla Tunisia, trova lavoro in Italia come pescatore. Qui stringe amicizia con Giuseppe e i due decidono di comprare una piccola imbarcazione e di mettersi in proprio. Tutto sembra andare per il meglio, ma dopo l'11 settembre le cose cambiano e Giuseppe inizia a sospettare che il suo amico sia un terrorista...
Note
Opera prima del tunisino Mohsen Melliti, è una parabola sulla fragilità della convivenza pacifica. Non discutiamo le ottime intenzioni che sono alla base dell'operazione, ma restiamo sgomenti di fronte alla povertà della messa in scena, al vuoto pneumatico di idee, alla tendenza a ridurre tutto a flebili macchiette.
In effetti non è un gran che. Si sprecano i luoghi comuni e la caratterizzazione un po' banale dei personaggi, ma è lodevole comunque lo spunto narrativo. Quello che mi ha stupito in primo luogo è la recitazione di Raoul Bova, decisamente migliorata dopo il suo "espatrio". Chissà... leggi tutto
Più frequento questo ottimo sito e più, purtroppo, mi rendo conto che la redazione, o non capisce nulla di cinema, oppure è legata ad altri interessi.
Restare "sgomenti" da questo film è veramente troppo.
E' un bellissimo film sull'integrazione, sul razzismo inconscio di ognuno di noi, anche la persona più aperta del mondo nel suo io può fare… leggi tutto
Le buone intenzioni sono sempre benvenute. La speranza è che poi queste si tramutino in solidi film. Non è il caso di Io, l’altro (già sul titolo si potrebbe spendere qualche parola: ma se il racconto è praticamente in soggettiva di Giuseppe, l’altro a cosa è riferito, se come tale è trattato soprattutto il compagno Youssef?), opera… leggi tutto
Gioco ancora con i titoli, questa volta quelli che, vuoi anche per la trama non particolarmente sviluppata del film di cui sono l’etichetta, svelano già tutto ciò che poi si vedrà: in altre parole, dei titoli…
Più frequento questo ottimo sito e più, purtroppo, mi rendo conto che la redazione, o non capisce nulla di cinema, oppure è legata ad altri interessi.
Restare "sgomenti" da questo film è veramente troppo.
E' un bellissimo film sull'integrazione, sul razzismo inconscio di ognuno di noi, anche la persona più aperta del mondo nel suo io può fare…
VOTO : 5,5.
Pellicola italiana indipendente molto povera nella forma, ma almeno sulla carta si prospettava dotata di contenuti importanti.
Purtroppo non tutto funziona ... la storia di integrazione sociale con risvolti legati al terrorismo ambientata per il 100% del tempo su una barca da pesca e interpretata solo da due personaggi doveva necessariamente prevedere dialoghi molto convincenti per…
Una taglist forse non facile, che magari non produrrà i consueti grandi numeri, di certo però semplice nella definizione. Vogliamo tutti i film in cui appare un pesce, o dei pesci. Fresco, vivo, morto, surgelato, a…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
Lento nella prima mezz'ora il film si riprende alla grande nella seconda parte.Si parla in siciliano stretto(a volte un pò forzato) ma questo film vale la pena vedere perchè per quanto se ne dica si avvale di un bravissimo attore ,Raoul Bova,uno dei migliori nel panorama italiano.voto 8
Nel microcosmo di un peschereccio viene messo in scena il meccanismo perverso del sottile insinuarsi del dubbio. Non c’è diffidenza tra i due, anzi c’è un sodalizio che si basa sul lavoro in comune e un certo rapporto amichevole. Ma la differenza razziale e soprattutto l’onda lunga dell’influenza massmediologica hanno la meglio. La diffidenza e il sospetto nei confronti di chi è altro…
In effetti non è un gran che. Si sprecano i luoghi comuni e la caratterizzazione un po' banale dei personaggi, ma è lodevole comunque lo spunto narrativo. Quello che mi ha stupito in primo luogo è la recitazione di Raoul Bova, decisamente migliorata dopo il suo "espatrio". Chissà...
Le buone intenzioni sono sempre benvenute. La speranza è che poi queste si tramutino in solidi film. Non è il caso di Io, l’altro (già sul titolo si potrebbe spendere qualche parola: ma se il racconto è praticamente in soggettiva di Giuseppe, l’altro a cosa è riferito, se come tale è trattato soprattutto il compagno Youssef?), opera…
Una storia circoscritta al massimo, nell'ambientazione e nei personaggi. Una barca che rappresenta il contesto ristretto e isolato in cui nascono i pregiudizi e le paure sociali. "L'altro" è lo sconosciuto, il diverso da noi che arriva ad occupare i nostri spazi, provenendo da un mondo lontano ed invisibile, di cui abbiamo notizia solo attraverso le cronache di guerra e terrorismo. Un film…
Un'opera che parte da buone, nuove, originali e coraggiose idee facendo parte del panorama italiano, con un messaggio ben preciso e diretto, ma che si basa, purtroppo, su una sceneggiatura esile e piena zeppa di problemi. Gli stessi dialoghi appaiono spesso retorici e superficiali.
La regia è completamente anonima ed il ritmo è veramente strano ed assurdo, soprattutto nel convulsissimo…
Giuseppe e Yousef sono due pescatori. Uno è siciliano e l'altro è tunisino. Sono soci e dividono la stessa barca acquistata con fatica per liberarsi di padroni e padroncini. Sono amici e, seppur diversi, vivono le loro vite su quel peschereccio, terra comune senza confini né bandiere. Il sospetto che Yousef possa essere un terrorista li allontana risvegliando i nascosti pregiudizi che si…
Le intenzioni di colpire al cuore c'erano visibilmente tutte.Il dramma di una societa' sfinita,svilita,degenerata in un potenziale ritratto fisico(ma anche molto rarefatto e a tratti quasi metafisico).Il desiderio di ritrarre gli inganni,le paure,le illusioni,le incertezze ed i pregiudizi nei confronti degli immigrati,dell'altro fuori di noi,l'oscuro,il malato come gli eventi di terrorismo…
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Commenti (1) vedi tutti
non si capisce neanche quando parlano bova non sa di niente voto 3
commento di baggio