Regia di Billy Ray vedi scheda film
Lo sapevo che sarebbe stato un bel film, lo avevo intuito da un trailer accattivante, da una storia interessante e soprattutto dalla zampata leonina di un immenso Chris Cooper. Ottimo thriller psicologico, ambientato tra gli agenti speciali dell'FBI. E infatti gran parte del film si svolge nei corridoi e negli uffici della nota Polizia Federale americana. Come ormai sanno anche i sassi, il tutto e' basato su una storia vera, quella dell'agente Robert Hanssen che per anni passò (dietro compenso in denaro) importantissime informazioni riservate ai servizi segreti sovietici. Pur essendo uomo di intelligenza ed astuzia infinite, fu intercettato e tenuto d'occhio dai "controllori" dell'FBI, i quali avevano pero' il problema di coglierlo con le mani nel sacco. E il film ha il suo punto di forza proprio in questo estenuante ed incessante gioco psicologico di sospetti ed inganni. Da questo punto di vista, è un thriller psicologico, rivestito da spy-story, come non se ne vedevano da tempo. Dicevamo che l'FBI spiò per anni questo suo agente "alto traditore" ma riuscì a metterlo con le spalle al muro solo grazie al tenace lavoro di un altro giovane agente che gli fu affiancato a livello operativo (impersonato da un discreto Ryan Philippe). Interessante assistere al mutare dell'atteggiamento del giovane poliziotto nei confronti di Hanssen: prima ammirazione, poi sbigottimento ed infine paura. Il regista (anche co-sceneggiatore) Bill Ray ha saputo magistralmente costruire proprio sul rapporto teso ed ambiguo fra i due protagonisti una suspense tutta particolare, fatta anche di piccoli episodi o di semplici sguardi: ecco, possiamo dire che il principale punto a favore di Ray consiste nell'aver saputo "dosare" la suspense, in modo misurato ma efficacissimo, basandola sulla costante e sottile schermaglia psicologica fra i due agenti.
Questo Hanssen e' personaggio tormentato, che cattura ed affascina lo spettatore, lo attrae per la sua ambiguità, per il suo lato oscuro che si manifesta in segrete devianze sessuali come pure in una abnorme e devastante ossessione religiosa. E Chris Cooper riesce a dare corpo a una simile complessa personalità in modo superlativo. Attore dotato di espressività davvero potente,
la sua splendida performance vale da sola il prezzo del biglietto. In una delle sequenze finali, dopo che Hanssen e' stato incastrato ed ammanettato, un poliziotto nero gli chiede: "Perchè lo hai fatto?" Ecco: in quell'istante, osservate l'impagabile primo piano del viso di Cooper mentre farfuglia qualche risposta.
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