Regia di Davide Marengo vedi scheda film
Un barista slavo ex galeotto e ambizioso. Una bellissima ladra dalle tante identità. Un mite autista di tram con il vizio del gioco. Un agente dei servizi segreti paterno e risoluto. Due poliziotti dai metodi discutibili. Tutti questi personaggi si incontrano entrando in rotta di collisione tra loro per via di un microchip che vale miliardi e che l’agente Matera deve riconsegnare a un importante uomo politico. Inseguimenti, torture, gag, pestaggi, tentativi di fuga e omicidi si susseguono a gran ritmo fino all’amaro happy-end. NOTTURNO BUS ha l’impalcatura di una commedia con al suo interno un cuore noir, un ibrido tra due generi e due stilemi, ha un’ottima prima mezz’ora, una parte centrale interlocutoria e una parte finale quasi scoppiettante. Il documentarista e regista di videoclip Davide Marengo al primo lungometraggio mette per immagini la brillante sceneggiatura di F.Bonifacci e G.Rigosi (autore anche dell’omonimo libro da cui è tratta la pellicola), gioca sulla difficile ambivalenza dei due generi sopraccitati, non sempre gli riesce bene, ma sono da ammirare il taglio semiumoristico della storia e la scelta di non dare connotazioni regionali agli interpreti. Essendo, soprattutto, un film d’attori si parte con il gustoso cameo di Antonio Catania, il sinistro Ivan Franek, Valerio Mastandrea bravo (come sempre) nella parte del timido e riflessivo tranviere Franz, Giovanna Mezzogiorno (sovente attrice intensa e drammatica) bravissima nei panni ambigui e leggeri della truffatrice Leila, Ennio Fantastichini è il malinconico Matera e, dulcis in fundo, le vere anime del film: i poliziotti deviati e farseschi Mani di Fata e Diolaiti rispettivamente impersonati dal noto doppiatore Francesco Pannofino (che voce e che faccia!) e dall’inedito cattivo Roberto Citran, due caratteristi da (ri)lanciare nell’asfittica commedia italiana.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta